Il termine Sciamanesimo è spesso frainteso, ragion per cui moltissime persone oggigiorno guardano a questo termine con riluttanza.
Viviamo in una società che mentalizza, analizza e razionalizza ogni aspetto della vita e questo ci ha portato a perdere contatto con l'In-Visibile.
L'In-Visibile (visibile da dentro) è la nostra autentica forza istintuale, primeva, naturale. È quella forza che ci fa muovere i primi passi senza che noi ne comprendiamo le ragioni, è quella forza che spinge la madre ad espellere il neonato dal grembo, la stessa forza che fa ad esso inalare il suo primo respiro. È quella forza che ci permette di riconoscere un malessere e la sua origine.
Lo stesso principio naturale veniva utilizzato da ogni popolo del mondo già in tempi antichi, dove in perfetta armonia con la natura, essi traevano insegnamenti dalle forze naturali e celesti, piegando così lo spazio ed il tempo ed entrando in connessione, in comunione, con molteplici visioni della realtà ordinaria, non-ordinaria e stra-ordinaria.
Lo Sciamano è colui che traghetta sé stesso e coloro che ne han bisogno attraverso questi mondi invisibili per svariate ragioni.
Lo Sciamanista è colui che persegue, come principio esistenziale, la connessione con molteplici visioni del Tutto con o senza il supporto di uno sciamano.
Siamo la somma dei DNA dei nostri antenati. La nostra memoria cellulare conserva il ricordo, sottoforma di immagini, idee e intuizioni, dell'antica saggezza Animista. L'Animismo è la forma arcaica da cui lo Sciamanesimo proviene, che vuole dar valore e Anima ad ogni fenomeno esistente.
Essendo tutto dotato di Anima, tutto è sacro. Il vento è sacro, la terra è sacra, ogni cosa che esiste è resa sacra. Per tal motivo, la ritualità è oggetto essenziale nella pratica dello Sciamanesimo.
Per rito non si intendono solamente le Cerimonie che vengono svolte in determinate occasioni, ma ogni aspetto del quotidiano vivere, in quanto sacro, viene ritualizzato.
Possiamo mangiare, ma se ritualizziamo il cibo allora esso diviene sacro nutrimento.
Possiamo lavarci, ma se ritualizziamo la doccia diventa un rituale di purificazione. E così via.
Ma deprogrammarci e riprendere in mano il potere istintuale dato ad ogni essere senziente è un processo di trasformazione. Occorre allenamento. In questo allenamento viene necessario saper entrare in uno stato ampliato di coscienza.
Alle origini ogni parte del mondo viveva secondo questi principi terreni e spirituali. Siamo abituati a collocare erroneamente lo Sciamanesimo in determinate zone geografiche del globo, come Sud America oppure Siberia o Mongolia, ma solo perché queste aree hanno tutt’oggi conservato la tradizione.
Ma lo Sciamanesimo è sempre esistito ovunque. L’Italia è un luogo geografico di eccezionale potenza energetica. Per tal motivo e a maggior ragione si è reso necessario, in favore dell’ingresso al potere dell’Homo Materialis per mano di una forma religiosa dogmatica e punitiva, bandire ogni forma di culto naturale.
Solo attraverso la paura della condanna, della dannazione e con la speranza di una ricompensa post-mortem, le masse popolari potevano essere manipolate e soggiogate.
Coloro che traevano energia, intuizione e guarigione dalla natura e da se stessi in quanto parte della natura anziché delegarla all’unico potere e all’unico Dio, veniva considerato eretico, adoratore del Diavolo e spesso giustiziato.
Per questo motivo non vi alcun retaggio vivente a trasmettere questa conoscenza perduta. Siamo orfani della nostra tradizione ancestrale. Per questo motivo quando si inizia un percorso sciamanico si è spesso spinti verso le vie già battute in altre terre.
Credo invece che con un po’ di volontà lo Sciamanesimo italiano e del Mediterraneo tornerà a vivere rendendo onore e rispetto ai nostri antenati.
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